Erano già note la vendita di libri commissionati dal Vaticano (Documentata da Striscia la Notizia), e le promesse di facili guadagni legati ad una ipotetica rivalutazione dei libri, (documentata da Mi Manda RaiTre e smentita anche su questo sito).
La novità che abbiamo scoperto oggi è la promessa di guadagnare soldi attraverso l'esposizione remunerata dei volumi acquistati, qualcosa del tipo "tu compri il libro, poi lo esponi in galleria e ricavi un compenso per ogni esposizione pubblica", un trucco dialettico molto ingegnoso, che ricade nella categoria generale del "ti dico quel che vuoi sentirti dire, basta che tu mi firmi il contratto che ti indebita per varie migliaia di euro".
Il tutto è raccontato da "Laura di Sassari", un'incauta acquirente che ha pubblicato la sua vicenda su questa pagina. Ecco il passaggio chiave di questa testimonianza:
Mi è stato proposto l'acquisto di una pubblicazione prestigiosa del costo di 2.000 euro, che avrei potuto esporre in una serie di rassegne per ricavarne un compenso, così da pagare l'opera nel giro di due anni quasi interamente grazie al ricavato dalle rassegne. L'iniziativa mi è stata esposta con tale dovizia di particolari, che mi sono lasciata persuadere.In questo caso è stata applicata anche una variante della tecnica "ora o mai più: occasione unica da prendere al volo, non posso ripassare una seconda volta". Leggiamo cosa racconta Laura:
Purtroppo nel contratto non era esplicitato niente riguardo alle rassegne ed io non ho niente di scritto in merito. L'opera mi è stata presentata sul luogo di lavoro, tra l'altro con la precisazione che si trattava di un unico incontro al quale non avrebbe potuto averne seguito un altro. Avevo chiesto, infatti, che l'incaricato di FMR Art'è venisse per una seconda visita a casa, dove avrebbe potuto presentarmi la proposta con più calma e di fronte ai miei familiari perché mi sostenessero nella decisione, ma mi è stato detto che purtroppo poteva realizzarsi soltanto quella visita.Come abbiamo già detto su questo sito, questo tipo di acquisti non vanno mai effettuati "a caldo", nel primo incontro con il venditore. Si cerca di essere furbi e di approfittare di una occasione vantaggiosa (chissà perché poi la propongono proprio a noi), e ci si scopre fessi ad aver firmato un contratto in fretta e furia.
Si è già detto e lo ripetiamo: non firmate mai nulla al primo incontro con un venditore di libri d'arte. Fatevi lasciare tutta la documentazione relativa all'acquisto e chiedete di ripassare dopo che avrete valutato le opere proposte. Se il venditore non accetta, si spazientisce o dice "ora o mai più", bisogna stare all'erta, non fatevi coinvolgere dalla sua fretta del venditore, e imponete i vostri tempi di decisione senza subire i suoi.
La regola d'oro da tenere a mente è la seguente:
con tutte le offerte del tipo "ora o mai più" di solito è sempre meglio "mai più".
Il messaggio di "Laura di Sassari" risale al 10 novembre 2008, ed è molto simile nei contenuti ad un'altra segnalazione di "Marcella da Alghero" del 13 gennaio 2009, il che sembrerebbe indicare che questa tecnica di persuasione sia utilizzata da uno o più venditori che operano in Sardegna, e per un lungo periodo di tempo.
Dal 2008 al 2009, le tecniche di persuasione dei venditori FMR ART'E' si sono raffinate nel tempo, e nel messaggio di "Marcella di Alghero" sono elencati altri ipotetici "vantaggi esca" che sono stati descritti verbalmente a questa acquirente senza avere nessun riscontro nelle condizioni oggettive di vendita:
- Possibilità di "noleggiare" a musei e manifestazioni l'opera acquistata per esporla al pubblico, con tanto di "Calendario delle Manifestazioni". (Come se fossero davvero delle opere d'arte uniche e non delle opere di artigianato prodotte in serie)
- Possibilità di rivendita alla FMR dopo 24 mesi; (Una bufala ricorrente dei vendtori FMR ART'E').
- Tessera di ingresso gratuito ai Musei nazionali ed alle maggiori manifestazioni culturali "previo invito da parte della FMR". (Un'altra esca utilizzata molto spesso)
Il tutto condito dalla firma di un "un documento che serviva a bloccare l'Opera data la tiratura limitata e che non aveva alcun valore contrattuale", che per giunta non viene fatto leggere al firmatario, ma solo fatto firmare rifiutandosi per giunta di farne una copia.
Una volta firmato il contratto, alla signora Marcella di Alghero serve a poco cercare di ricontattare il venditore, che dopo alcune false assicurazioni date per telefono si dà alla macchia, lasciando la signora Marcella in balia dei debiti contratti per aver firmato senza troppe precauzioni.
E da qui la seconda regola d'oro:
Non firmate nessun documento a cuor leggero, e se proprio volete firmare fatevi lasciare sempre una copia: tutto quello che firmate ha valore contrattuale e vi impegna legalmente con l'azienda che vi ha fatto firmare, e comporta degli obblighi di acquisto e di pagamento.
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