domenica 15 agosto 2010

La "Ricchezza Virtuale" dell'arte

Se uno vuole comprare oggetti d'arte o artigianato, è meglio che lo faccia per passione e collezionismo, perché se le motivazioni sono di natura economica, il rischio è quello di finire molto male

Ce lo conferma anche il forum di ClubART ( http://www.clubart.it/ ) un punto d'incontro su internet per chi si interessa di arte moderna e contemporanea.

Su questo sito si commenta il lavoro di artisti affermati e si ride anche dei venditori di fumo che propongono bufale, come alcuni "imbonitori televisivi". E c'è un messaggio del forum che ha attirato la nostra attenzione. Il succo del discorso è: attenti alle "bolle speculative" del mercato d'arte, perché quello che oggi vale una fortuna domani potrebbe valere quasi zero.

Questo è il messaggio nella sua interezza, così come è riportato su questa pagina. Uno spiraglio di verità che getta luce su tanta retorica fumosa dei venditori che ci propongono arte vera o presunta. (I grassetti li abbiamo aggiunti noi).


marte
Very Senior
Very Senior


Registrato: 21/11/08 00:13
Messaggi: 287
MessaggioInviato: Dom Apr 25, 2010 11:31 pm    Oggetto:Rispondi citando

Il mercato dell’arte è una truffa legalizzata”, mi ripete sempre un mio amico surreale, un mercante che ne ha viste di tutti i colori. E per “mercato dell'arte", naturalmente, intende quello italiano. E mi fa l’esempio di un giovane che eredita oggi una collezione di artisti che costavano cifre importanti venti o trent’anni fa ed oggi sono praticamente ignorati dal mercato (la lista, come si sa, è sterminata), e scopre con amarezza che la presunta “ricchezza” di famiglia era solo virtuale. Negli anni ’70 per acquistare un appartamento a Trastevere bastava vendere 7 quadri di Monachesi, oggi con gli stessi quadri si comprerebbe a malapena un sottoscala a Ladispoli… Con che spirito si potrebbe avvicinare quel giovane all’arte? Non lo sappiamo, sappiamo pero’ che di sicuro il suo approccio non potrebbe avere motivazioni speculatorie…
Uno su mille ce la fa, cantava Morandi, ma nell’arte questa stima è fin troppo ottimistica: sui libri di storia finira’ al massimo un artista su diecimila di quelli che credono di avere la patente da pittore. E la fine di Monachesi tra qualche anno la faranno Tomea, Tosi, Attardi, Calabria, Cantatore, Migneco, Fiume… Potrei continuare all’infinito.
E tra cinquant’anni tocchera’ ai vari Pusole, Vescovi, Floreani, Bazan, Di Piazza, Chiesi, Coda Zabetta, e via all’infinito. 

Escluso il “genio” di turno che, perché sostenuto da galleristi/finanzieri (niente paura, il termine è da intendersi nell’accezione economica, e non tributaria…), trovera’ ad ospitarlo una parete di qualche museo piu’ o meno trendy, piu’ o meno politicamente corretto.

Il mio amico chiede sempre riservatezza, su queste riflessioni.
Ed infatti io ne parlo solo tra collezionisti puri e fidati... Very Happy

Saluti da Marte
Top
Profilo Invia messaggio privato

Nessun commento:

Posta un commento